Scuola e Covid, un binomio che il 2020 ricorderà a lungo e non solo per le speculazioni sul contenuto del DL Scuola o per le dichiarazioni del Ministro Azzolina. Verrà sicuramente ricordato da docenti, personale ATA, alunni, dirigenze scolastiche per la chiusura dei plessi scolastici, la didattica a distanza e tutto quel che comporta l’eccessiva informatizzazione dell’aspetto educativo di migliaia di ragazze e ragazzi in tutto il territorio nazionale.
Spesso, però, la crisi genera un meccanismo positivo inaspettato: una spirale rovesciata a cui bisogna tendere braccia, testa e cuore. L’Istituto comprensivo “Martin Luther King” di Giardinetti, storica scuola della periferia sud-est romana, conta circa 1.120 studenti e 130 docenti.
La didattica a distanza (dad) è arrivata come un fiume in piena e ha travolto le scuole di tutta Italia ma la “Martin Luther King” ha risposto all’onda d’urto unanime e con una sola voce. Ne abbiamo parlato con i docenti Guglielmo Pernaselci e Maria Grazia Minati.
Come avete vissuto la Dad?
All’inizio siamo stati presi in contropiede ma ci siamo rimboccati subito le maniche. C’è da dire che, nella didattica quotidiana, utilizzavamo già dispositivi digitali quali il registro elettronico: attraverso il registro potevamo tenerci in contatto con gli alunni, sfruttando la funzione di “classe virtuale”.
Certo, non era la stessa cosa.
No, non è un’eccelsa soluzione di “classe virtuale”. Dunque, abbiamo utilizzato la suite di Google nel giro di un paio di settimane: uno strumento davvero efficace. È bene dire, ad ogni modo, che le piattaforme che venivano proposte ed utilizzate in prima battuta erano tantissime e tra le più disparate, dopo una prima fase ci siamo assestati su Jitsi. Il primo contatto che abbiamo cercato è stato quello vivo ed emozionale coi ragazzi, per quanto possibile, data la situazione fuori dall’ordinario che stavamo (e stavano) vivendo.
Dopo aver effettuato il passaggio stabile di tutti i docenti all’utilizzo della Gsuite, ognuno è stato in grado di svolgere le lezioni sincrone.
Bilancio positivo per quel che riguarda la Dad?
Sì, precisamente. Tutto ha funzionato per il meglio comprese le lezioni riguardanti la scuola dell’infanzia (3-4-5 anni): nel corso di un momento di incontro avvenuto qualche giorno fa, le colleghe hanno manifestato la propria soddisfazione per quel che siamo riusciti a mettere in atto dal punto di vista del supporto, sotto l’aspetto psicologico nonché relazionale con bambine e bambini. Mantenere la relazione, che sia viva il più possibile nonostante il distanziamento sociale, è importantissimo: per i bambini l’insegnante è una figura di riferimento. Perderla all’improvviso ha rappresentato una bella “botta” per tutti.
C’è anche da dire che abbiamo avuto una Dirigente Scolastica (Prof.ssa Maria Laura Fanti) che, da questo punto di vista, ci ha supportato in ogni aspetto per evitare che ogni docente andasse in ordine sparso, nonché fornendo una direzione e dei binari da seguire.
Radio Martin Luther King, nel contesto della Dad, come va a collocarsi?
La Radio (Rmlk) nasce come idea – addirittura – prima della chiusura dei plessi scolastici e del periodo di didattica a distanza. Nei primi mesi dell’anno in corso cercavamo uno spazio fisico dell’istituto in cui poter svolgere il lavoro di trasmissione ma il Covid ha sospeso ogni iniziativa “in presenza”. Dunque siamo passati alla strutturazione “da remoto” utilizzando la piattaforma Spreaker. C’è da dire che in breve tempo abbiamo riscontrato entusiasmo tra i colleghi e gli studenti, soprattutto, sono diventati parte integrante del progetto.
L’obiettivo, in fondo era quello fin dall’inizio, o no?
L’importante era trovare un modo – ci dicevamo – per attuare una didattica che fosse più funzionale rispetto alla fase. L’adattamento alla situazione, insomma: requisito fondamentale. La didattica a distanza non si può pensare come una continuazione di quel che si fa in presenza, specialmente coi più piccoli.
La radio è stata un modo per far sviluppare in tutti gli alunni delle competenze reali che vadano oltre l’imparare e il ripetere: già a scuola, spesso, organizzavamo dei momenti chiamati compiti di realtà e Rmlk è rientrata pienamente in questo discorso.
Ad ogni modo, siamo riusciti – fortunatamente – ad andare “oltre”…
Oltre, cioè fuori, dalla scuola?
Sì, abbiamo messo in moto dialogo e partecipazione con le realtà a noi più vicine e geograficamente prossime: abbiamo coinvolto la parrocchia Nostra Signora della Resurrezione e il parroco Don Dario che, insieme agli alunni, cura una rubrica dialogando con loro su argomenti non strettamente religiosi, tematiche che vengono successivamente riutilizzate nelle lezioni dai docenti.
Tutti questi interventi che abbiamo – per l’appunto – chiamato “rubriche” (di storia, di musica, di lettura di favole alla radio) in fondo sono delle vere e proprie lezioni. Man mano che i giorni andavano avanti ci siamo resi conto di aver formato un repository, come dicono gli informatici, un contenitore di risorse fruibili da chiunque si trovi a passare per il nostro sito e sul nostro canale radio al fine di utilizzarle come meglio crede.
Dunque anche i ragazzi curavano rubriche ideate da loro?
I ragazzi sono diventati protagonisti, in un certo qual modo, del proprio apprendimento dal momento che le idee per le trasmissioni nascevano da loro: il parroco, sempre per prendere ad esempio la sua rubrica “il tesoro nascosto”, impostava la propria “trasmissione” ma era indirizzata dalle domande dei ragazzi. O ancora, le puntate de “La storia ci racconta” , “La forza della musica” oppure i racconti di “Horror da Quarantena”, nascono da una collaborazione diretta dei ragazzi alle stesure dei testi e al format. Quel che ci ha reso orgogliosi è aver “sbloccato” molti ragazzi, che trovavano difficoltà nella lettura, sono riusciti a dare il meglio di loro curando rubriche, scrivendo le puntate e addirittura uno di loro, della scuola media, ha realizzato una intera puntata dedicata al 28 Maggio (Anniversario della “Comune di Parigi”), dal testo al montaggio dell’audio. Sono diventati più esigenti con se stessi per quel che riguarda la voce, la lettura, hanno imparato a leggere dando intonazione riconoscendone l’importanza per la comprensione del testo. Dal 15 marzo Rmlk ha prodotto 50 puntate, con oltre 4000 download, 7 podcast e altrettante rubriche (Stai connesso – GR Buone notizie – La storia ci Racconta – Horror da Quarantena – Il Tesoro Nascosto – La Forza Della musica – Favole Alla Radio) coinvolgendo attivamente più di 70 studenti grazie alla collaborazione delle docenti Imma Carbone, Simonetta Clucher, Sonia Rosselli. Ha avuto come come ospite sponsor Fiorello e soprattutto ha ottenuto il riconoscimento tra le “buone pratiche” dal Miur, mentre Dalla Presidenza della Repubblica è stato espresso un particolare apprezzamento per le puntate della rubrica “La sulla storia ci racconta” ideata e condotta dalla Prof.ssa Imma Carbone.
Ultimamente Rmlk è diventata un punto di riferimento anche per altri istituti liitrofi che ci scrivono per poter intervenire al nostro “GR delle Buone Notizie” e siamo felici di poterli ospitare per far conoscere le belle realtà che le scuole hanno saputo realizzare in questo particolare periodo.
Il punto, ora, è continuare questo lavoro che abbiamo messo in moto per continuare a coinvolgere associazionismo, persone, realtà locali che nascono come, ad esempio, la «Rinascita».
Marco Piccinelli
BRAVISSIMI,ECCEZIONALI COME SEMPRE
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PER L’IST.COMPRENSIVO M.L.KING ROMA
BEAVISSIMI COME SEMPRE