Ho un piccolo cassetto tutto dedicato a loro: gomme e bianchetto.
Scrivere e disegnare, sapendo che ci sono, mi tranquillizza.
In realtà non li uso quasi più, ormai.
Adesso ho imparato a cancellare e conservare traccia evidente della mia cancellatura.
Eh sì, anche le cancellature hanno un loro perché.
Tutto è iniziato diversi anni fa.,Colpa della televisione, ovviamente.
Prime puntate della trasmissione Passepartout condotta da Philippe Daverio. Alle spalle del critico d’arte, un lavoro di Emilio Isgrò.
La pagina di un libro con tutte le parole cancellate. Tutte eccetto qualcuna. Eccetto quelle che insieme formavano una nuova frase, idea, concetto.
Questo artista, che amo molto, cancella. Cancella dalla pagina, parole e parole. Cancella sino a lasciarne poche. Solo quelle che servono a dire, a spiegare, riflettere.
L’arte, fra le tante cose, aiuta a vivere meglio. E nei tempi difficili, l’arte è fondamentale.
Riapro il mio libro di Isgrò. Regalo di Marco di alcuni anni fa.
Sfoglio. Guardo. Leggo. Penso. Eh già, l’arte fa anche pensare.
Penso a questo strano e difficile tempo che stiamo vivendo.
Scopro che anche io, come Isgrò, sto imparando a cancellare.
Ho tolto dalla mia quotidianità molte cose superflue.
Sto imparando a concentrarmi su ciò che considero davvero importante.
Lo faccio per necessità e per scelta.
Voglio scegliere come ri/scrivere questo tempo.
Forza dell’arte.
Forza della vita.
Emilio Isgrò – Se vuoi conoscere di più su questo artista puoi cliccare qui
Serena Damiani
Bellissimo e intenso ……complimenti!