Ho iniziato presto. Intorno ai 12 anni. Ho iniziato e non ho più smesso
Andare a teatro. Sedermi. Sistemare giacca e borsa. Guardarmi attorno. Controllare chi si siede davanti a me e capire se spostarmi da una parte o dall’altra per vedere meglio.
E poi aspettare. Aspettare il buio per entrare in un attimo dentro una storia.
Meraviglioso. Mi sono innamorata del teatro dalla prima volta.
Un amore ricambiato e curioso.
Annovero fra gli spettacoli molti allestimenti sperimentali, dal pubblico seduto sul palco e gli attori in platea, ad uno Shakespeare nudista, ad una compagnia che cucinava sul palco ad uno dove l’attore insoddisfatto del pubblico lo insultava e poi cacciava via, alla rappresentazione interattiva dove gli attori chiamavano alcuni spettatori a partecipare ad una scena, a spettacoli itineranti con il pubblico che segue la compagnia per le sale di un palazzo. E poi spettacoli classici, grandi attori e la scoperta meravigliosa della danza.
Quando andai a vedere per la prima volta Lindsay Kemp, mimo e ballerino, ero pronta. Pensavo.
E invece no.
Lindsay Kemp ha trasformato, cambiato il mio modo di guardare/partecipare e poi fare teatro.
Ho imparato ad osservare tutto perchè tutto ha un senso: luci, costumi, musica, movimento.
Lindsay Kemp raccontava emozioni. Le mie. Nel tempo di uno spettacolo ridevo, sognavo, protestavo, scoprivo, cambiavo. Il linguaggio universale del corpo e del movimento, parlava direttamente a me. Senza pronunciare nemmeno una parola.
Ho trovato sul sito RaiPlay, un documentario su Lindsay Kemp. Lo guardo. E la magia è ancora tutta lì. Meravigliosa e intatta.
Aspettando di tornare a teatro.
RaiPlay “In scena – Lindsay Dances” durata 60 minuti
Serena Damiani
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