In fila. In mezzo al traffico. Fermi al semaforo. Sull’autobus o sul treno. Qualcuno sull’aereo e perfino su un missile interspaziale.
Ci sono giorni in cui li immagino così. I sogni, in certi giorni, li immagino così. Talmente tanti e tutti insieme da riempire l’aria.
Ci sono giorni in cui i sogni li immagino così. In viaggio da sud a nord, da est ad ovest e viceversa. A correre su e giù. O a muoversi lenti come su un’altalena.
I primi giorni dell’anno sono densi di sogni.
Cosa farò, sarò, andrò, inventerò. Dove. Con chi. Quando.
I primi giorni dell’anno sono particolari. Anche quest’anno. Soprattutto quest’anno.
Per fare, essere, andare, inventare bisogna prima di tutto immaginare.
Immaginare. Costruire nella mente l’immagine di ciò che vogliamo realizzare.
Bisogna prima immaginare, sognare per poi realizzare, concretizzare. Certo, la realtà smussa, limita, contiene i sogni. Ma nulla secondo me si può cambiare se prima non lo sogniamo. I sogni sono la prima rivoluzione.
E allora il primo libro che voglio consigliare quest’anno è un quaderno bianco. Una risma di fogli. Un albo da disegno.
Pagine bianche riempire di sogni e immaginazione.
Perché se sogniamo il mondo lo cambiamo. Per davvero.
Serena Damiani
Be First to Comment