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Casilina o Romanisti?

In attesa dell’approvazione in Giunta del progetto preliminare della Termini-Tor Vergata, che dovrebbe avvenire a stretto giro visto il recente ok sulla funivia Casalotti-Battistini, è stato pubblicato sul nuovo portale del PUMS il Quaderno della tramvia Termini-Tor Vergata.

Il documento, che potete scaricare qua, è un ottimo bignami della futura tramvia ed introduce nuovi elementi di riflessione che furono valutati nel corso del 2018 durante la redazione del progetto.

Tra questi il più interessante è certamente l’analisi comparativa tra il tracciato Casilina e l’alternativa di viale dei Romanisti, un’ipotesi paventata tutt’oggi da siti come Metrovia, che avrebbe servito un’utenza diversa rispetto al mantenimento del passaggio su via Casilina.

I numeri in tal senso parlano piuttosto chiaramente. A fronte di un incremento dell’utenza pari al 36% (calcolata al netto dell’attrazione dovuta alla metro C), l’opzione per viale dei Romanisti ha un costo decuplicato: la ristrutturazione dell’asse Casilino impone infatti il solo rifacimento del sedime esistente, per un costo di 16,4 milioni, mentre la costruzione ex novo della variante attestata in via del Fosso di Santa Maura richiede 104,9 milioni di euro.

Un costo per lo più derivante a causa degli onerosi espropri necessari per installare una rotatoria ad ampio raggio tra via del Fosso di Santa Maura, via di Torre Maura e via Ciamarra, presso la quale la linea si dovrebbe attestare per proseguire oltre il GRA.

Estendendo il ragionamento sull’intero prolungamento GRA-Tor Vergata, si ha infatti la completa inversione dei numeri: 35.680 passeggeri attraibili con l’opzione Giardinetti-Tor Vergata e 76,8 milioni di spesa, contro i 31.600 passeggeri della variante Fosso di Santa Maura-Tor Vergata, il cui costo si aggira intorno ai 155 milioni di euro.

Seguire viale dei Romanisti avrebbe significato quindi spendere il doppio per trasportare meno passeggeri.

Anche in questo caso gli extracosti della seconda opzione sono attribuibili in larga parte alle opere civili, in particolare alla necessità di un sottopasso del GRA da destinare alla ferrovia. Inoltre il tracciato di viale della Sorbona risulta essere in una zona a bassa domanda, senza alcun tipo di polo generatore o attrattore fino all’università di Tor Vergata: ben 2 chilometri di linea in mezzo al nulla.

 

Questa pubblicazione del PUMS demolisce de facto l’ultimo “detto popolare” secondo il quale sarebbe stato meglio deviare la Termini-Tor Vergata su viale dei Romanisti.

Il guadagno trasportistico di spostare la sede tramviaria ad appena 400 metri di distanza, ossia a meno di 10 minuti a piedi, non vale la candela di spendere più di 100 milioni di euro.

Il tram su viale dei Romanisti può tuttavia intendersi come un futuro sussidio alla linea G e alla tramvia Togliatti, senza quindi competizioni di sorta. Il ramo potrebbe seguire il percorso di via Ciamarra fino ad attestarsi alla metro Anagnina, nodo di scambio della linea A e della futura linea H.

Ora che anche questo dubbio è fugato, ci auguriamo che sia i cittadini che i candidati sindaci abbiano una visione più lucida sulla Metro G. Un progetto importante, sul quale esitare significherebbe rinunciare alla possibilità a fare alcunché: ricordiamo infatti che le discussioni tecniche sono ben chiuse, l’opzione migliore è decisa e ora bisogna fare in modo che venga cantierizzata entro il 31 dicembre 2022, pena il ritiro dei fondi.

Carlo Andrea Tortorelli
Tratto dal blog “Sferragliamenti dalla Casilina”

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