In via Casilina angolo Via Torrenova, proprio di fronte al Castello di Torrenova, c’è un luogo in cui un tempo doveva esserci un altarino con la statuina di un Santo o di una Madonna, persa o trafugata nel tempo.,
E’ un ex voto e la storia tramandata racconta che fu costruita nel 1940 dalla famiglia Conforti per grazia ricevuta da Masella Clementina che, prima di una sicura amputazione delle gambe a 16 anni, a seguito di un colpo di cannone, sognò Sant’Antonio che la rassicurò.
Al momento dell’intervento all’ospedale di S. Giovanni, il Primario, Prof. Gabbianelli, prima di portarla in sala operatoria, la visitò e rimase allibito: era guarita.
Si gridò al miracolo. Secondo questa storia si pensa che la cappella fosse dedicata a Sant’Antonio. Questo luogo dimenticato e sporcato, era un tempo qualcosa di molto importante per i vecchi del luogo. Perché racconto questo?
Perché noi, abitanti indigeni (ma anche i discendenti di Clementina) non abbiamo mai pensato di pulire e restaurare questo piccolo altarino, non per devozione ma per memoria. Ci ha pensato Leydis, una ragazza cubana che, dopo averlo pulito dall’immondizia, gli ha voluto donare la freschezza e la vivacità dei colori dell’arte caraibica.
Lo ha fatto con il rispetto per il luogo sincretizzando il santo a cui era dedicato, con l’immagine di una forse madonna o forse Orixà bellissima.
Ci ha dimostrato come socializzare, come rispettare e come regalare, ci ha messo a pensare..
Una straniera, un’immigrata ci ha fatto capire come sia più semplice mescolare anziché dividere.
Grazie Leydis!
Claudia Pastorboni
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