È un 11 maggio un po’ strano, per varie ragioni che non sto qui ad elencare. È una data che è entrata nella mia vita e nella mia quotidianità a partire dall’anno scorso e per cui sento la necessità di inserirla all’interno del personalissimo e intimissimo Pantheon delle date da ricordare. L’11 maggio abbiamo dato vita – insieme ad altri compagni di lotta, di strada e di vita – a La Rinascita delle Torri.
Un giornale digitale, un periodico saltuario, uno spazio aperto di discussione e di interlocuzione, un luogo virtuale per parlare di svariati temi locali e globali, cittadini e nazionali, creato nell’epoca della grande distanza che abbiamo sperimentato (e che non ci stiamo lasciando alle spalle indenni).
Certo, si dirà, è un giornale digitale come gli altri, non aggiunge né toglie niente.
Eppure significa molto anzitutto per chi scrive, per evidenti fattori sentimentali, ma in prima battuta per una comunità locale che è andata smarrendosi dopo decenni di errori, inganni e falsità da parte della cosiddetta “sinistra” (quella del non solo – ma anche) che ha utilizzato il VI Municipio come vettore per un mantenimento dello status quo. Non solo personalismi senza precedenti, proprio esercizio sistematico di mantenimento dell’immutato, aggrottando le sopracciglia o facendo spallucce riguardo gli innumerevoli disagi che uno dei municipi più grandi della Capitale presenta.
Il VI – al secolo ottava circoscrizione – vanta risultati sempre più da capogiro per la propria negatività. Siamo tornati, in buona sostanza, ai livelli del dopoguerra in termini di esclusione sociale, disagio psichico, dipendenze, dispersione scolastica.
Fare spallucce o dire, come si è detto per anni da ambo le parti, beninteso, “non è di mia competenza”, non rappresenta un gran servigio a chi abita questa fetta di Roma che arriva a toccare Gallicano nel Lazio e Tivoli, per citare solo due tra le distanze più siderali che sono in essere.
Nell’editoriale di presentazione della Rinascita, l’11 maggio 2020, scrivevamo così:
«Di fronte allo strascico individualista del mors tua vita mea prodotto dal Coronavirus, e che va a destrutturare la retorica dell’”andrà tutto bene”, «La Rinascita delle Torri» vuole aprire e aprirsi uno spazio di informazione reale e non propagandistica, di dibattito e non di retorica, di giustizia sociale e non di individualismo, di analisi e non di “like”. E lo farà proprio a partire dal municipio delle torri, il VI di Roma, quello che conta livelli di disagio, disoccupazione, dispersione scolastica tra i più alti di Roma.
In poche parole, vuole far capire che solo attraverso una nostra rinascita personale, di ognuno di noi, è possibile superare la montagna che abbiamo di fronte: il tempo della storia fugge e noi, anziché agire in prima persona, ci lasciamo trasportare dalle onde del risentimento spicciolo e dalla retorica propagandistica. O, peggio ancora, rimaniamo immobili.
Di fronte a tutto questo, ci sembra opportuno ribadire che è giusto tornare ad essere comunità contro la barbarie selvaggia del tutti contro tutti.»
Senza andare troppo oltre, perché altrimenti questo post si trasformerebbe in un polpettone illeggibile: buon compleanno Rinascita!
Pubblicato sul blog del direttore: https://sostienepiccinelli.blogspot.com/2021/05/qualcosa-di-buono.html
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