Sono Harvey Milk, oggi è il18 novembre, Venerdì. Questo nastro dovrà essere ascoltato solo nell’eventualità che io venga assassinato… Sono una persona che lotta per quello in cui crede, un attivista, un attivista gay che fa di sé stesso un bersaglio per qualcuno che è insicuro, è spaventato con le sue fobie, disturbato mentalmente, e questa è una eventualità molto concreta perché a S.Francisco abbiamo rotto il più grande pregiudizio di questo paese. “Fu ucciso pochi giorni dopo, il 27 novembre 1978 insieme al Sindaco George Moscone, e il suo assassino fu dichiarato incapace di intendere e volere a causa di una deficienza dovuta al “cibo spazzatura” che avrebbe ingerito. “Difesa merendina” in italiano! Ma chi era Harvey Milk? Diventato supervisor (consigliere comunale) di S. Francisco dopo anni di lotte e dopo tre candidature andate a vuoto, riesce a far abolire la Proposition 6 che escludeva gli insegnanti gay dalla loro professione. Ora, lungi da noi prevedere in questo paese un candidato gay confessato, trans o disabile che venga eletto per amministrare, credo che almeno sarebbe opportuno prevenire e contrastare la discriminazione e la violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità. Siamo ancora molto lontani culturalmente e i nostri amministratori, che dovrebbero fare la politica per i cittadini, lo sanno e continuano a fomentare, dividendo in tifoserie da stadio un diritto, quello di vivere tranquillamente la diversità che ancora si definisce così.
Claudia Pastorboni
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