E poi un giorno abbiamo scoperto il gomito.
Dopo mesi di distanziamento sociale, abbiamo scoperto il gomito.
Con molta allegria e soddisfazione abbiamo potuto “darci il gomito”: i corpi tornavano a toccarsi.
Nessuno pensava a come fosse il gomito dell’altro –bello, tonico, puntuto, levigato, obeso, ruvido- nessuno ci badava. Toccare il gomito dell’altro dava al nostro corpo un altro senso, cambiavano i limiti, le sensazioni fisiche.
I corpi in questi mesi hanno cambiato la percezione, di se stessi e degli altri. Guardiamo al nostro corpo in modo diverso, guardiamo al corpo degli altri in modo diverso.
Una scoperta. Strana. Difficile. Spiazzante. Un’ evoluzione, del nostro pensiero e del nostro corpo, inattesa.
Mi sono sentita come una adolescente. Anche più piccola. Quando sai che stai per diventare adolescente. Quando tutto cambia o sai che tutto sta per cambiare ma non sai come e quando.
Faccio queste riflessioni preparando un nuovo laboratorio e un nuovo spettacolo. E mi capita il libro di Paola Moretti, Bravissima.
Al centro del romanzo il corpo di una bambina che sta diventando adolescente. Dalla ricerca della perfezione, che la ginnastica ritmica richiede ad un capovolgimento totale. Il corpo che si muove libero ad un corpo che viene bloccato per una scoliosi.
Sul corpo, sulle sue trasformazioni e relazioni, che si muove tutta la storia.
Un corpo che deve imparare e poi imparare ancora ad essere, cambiare, trasformare e adattarsi. Proprio come ciascuno di noi. Imparare dal nostro corpo e con il nostro corpo.
Serena Damiani
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